FISIOTERAPIA E RIEDUCAZIONE FUNZIONALE
Fisio Ok
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Fisioterapia Strumentale

Tecarterapia. Negli ultimi anni è diventata sempre più popolare questa tecnica riabilitativa usata soprattutto per trattare traumi e infiammazioni. Ma cos’è esattamente la Tecarterapia? La Tecarterapia, chiamata anche solamente Tecar (Trasferimento energetico capacitivo e resistivo) è una moderna terapia molto apprezzata e utilizzata negli ultimi anni in quanto si è mostrata particolarmente efficace nell’eliminare dolore e infiammazione a carico di articolazioni, muscoli e colonna vertebrale. La Tecar è infatti indicata per trattare patologie articolari e muscolari,post chirurgiche, traumi, tendinopatie, patologie dei nervi, dolori acuti o cronici.

Per fare tutto questo si serve di un macchinario particolare (che genera un campo magnetico ad elevata frequenza) chesfrutta il principio del condensatore ed è in grado di aumentare la vasodilatazione nella zona trattata, in questo modo vi è un maggiore afflusso di sangue e aumento della temperatura dall’interno.. Si accelerano in questo modo i processi rigenerativi naturali dell’organismo ed in particolare le riparazioni cellulari, inoltre si riduce il dolore  velocizzando il recupero dal trauma o dalla problematica che ha colpito il corpo. Si tratta in sostanza di una termoterapia endogena ovvero di una terapia che si basa sul calore, la particolarità sta però proprio nel fatto che il macchinario è in grado di stimolare la produzione di calore interna del corpo. Con la Tecar si può lavorare in due modalità differenti: capacitiva e resistiva. La prima si utilizza in caso di problematiche dei tessuti molli, ad esempio i muscoli ma anche tessuto connettivo, vasi sanguigni e linfatici. Mentre la seconda è indicata in caso il problema sia più profondo o a carico di tessuti più duri come ad esempio ossa, cartilagini o articolazioni. Spesso, comunque, durante un trattamento si utilizzano alternativamente entrambe le modalità.

Laser ND:YAG (Hilterapia ®) è una tecnica basata su un’esclusiva emissione laser ad alta intensità (HILT High Intensity Laser Therapy) che, lavorando in assoluta sicurezza, consente di ottenere un’efficace azione terapeutica in profondità. Fino ad oggi la laserterapia convenzionale è stata applicata con dispositivi di bassa o media potenza, non potendo così trattare patologie dislocate nei piani profondi. Oggi, grazie alla rivoluzionaria Terapia HILT brevettata, è possibile trattare anche patologie più profonde e non solo quelle superficiali. Inoltre, HILT non è tossica e può essere eseguita senza danneggiare i tessuti circostanti quello da trattare.

Ideale per il trattamento delle patologie dolorose dell’apparato osteo-muscolo-tendineo perché è in grado di ottenere, in breve tempo e con effetti prolungati, la sua azione biostimolante, antiinfiammatoria e antidolorifica.

Hilterapia è sorprendentemente efficace sul sintomo doloroso e sulla mobilità articolare fin dalla prima seduta, consentendo di intraprendere subito il percorso riabilitativo e procurando un immediato sollievo al paziente. Grazie alla sua azione è possibile:

  • ridurre l’infiammazione articolare;
  • stimolare la rigenerazione dei tessuti cartilaginei;
  • risolvere le contratture muscolari;
  • produrre un intenso effetto antalgico;
  • agire sul sistema circolatorio e favorire l’apporto di nutrienti;
  • il riassorbimento delle raccolte di liquido.

Tutto ciò grazie ad uno specifico impulso brevettato; con la sorgente Nd: YAG pulsata, si raggiungono potenze di picco elevatissime potendo così curare efficacemente anche le lesioni croniche profonde. Una fondamentale caratteristica distintiva dell’impulso HILT è la sua capacità di produrre effetti di tipo fotomeccanico, per via della breve durata dell’impulso e della sua elevatissima intensità. È questo tipo di stimolo che innesca una serie di segnali biologici che promuovono i processi di riparazione e rigenerazione dei tessuti e attiva il drenaggio linfatico e la microcircolazione

Le caratteristiche di durata e frequenza dell’impulso HILT consentono di lavorare sempre in sicurezza, rispettando il tempo di rilassamento termico dei tessuti ed evitando quindi qualsiasi effetto dannoso.

Ecco le principali patologie curate con la Hilterapia:

  • artrosi e processi degenerativi;
  • borsiti, sinoviti, capsuliti, epicondiliti, S. da impingement;
  • tendiniti e tenosinoviti;
  • edemi ed ematomi da traumi;
  • patologie post-traumatiche, post chirurgiche e da sovraccarico;
  • adduttorie, distorsioni tibio-tarsiche, entesiti, condropatie rotulee.

Onde d’Urto la terapia con onde d’urto rappresenta una metodica innovativa in campo ortopedico-fisiatrico, non invasiva ed estremamente efficace per il trattamento di molte patologie a carico delle ossa e dei tessuti “molli” (tendini, legamenti).

Le onde d’urto sono onde acustiche, ovvero impulsi sonori, caratterizzati da una particolare forma d’onda (rapido picco di pressione positiva, seguito da un’altrettanto rapida, ma minore, fase di pressione negativa), in grado di produrre una stimolazione meccanica diretta.

Utilizzate dapprima in Urologia per i calcoli renali, da più di un decennio l'impiego delle onde d'urto si è ampiamente diffuso anche in ambito ortopedico – fisiatrico: il meccanismo d’azione delle onde d’urto su ossa, tendini e legamenti è profondamente diverso da quello esercitato sui calcoli renali. Questi tessuti, quando sono attraversati dall’onda d’urto, subiscono una sorta di benefico “micro-idromassaggio”, in grado di promuovere una serie di reazioni biochimiche e cellulari, responsabili degli effetti biologici (antinfiammatorio, antidolorifico, antiedemigeno, e d’incremento della vascolarizzazione locale, così come dei processi di riparazione tissutale) che sarebbero legati all’attivazione di specifiche catene enzimatiche, e alla produzione di specifici mediatori e fattori di crescita, responsabili, in ultima analisi, degli effetti terapeutici.

Le formazioni calcifiche, che spesso si riscontrano in sede di tendini e legamenti infiammati, dopo il trattamento con onde d’urto (comunque non nella totalità dei casi trattati) possono scomparire; ciò non è legato ad un’azione meccanica diretta (di “rottura”), bensì ad un loro scioglimento, per attivazione di processi biochimici locali.

Anche a livello dell’osso (tessuto vivente “duro” per eccellenza), ai livelli di energie utilizzate oggi in campo terapeutico, più che delle vere e proprie microfratture, si è in grado di stimolare l'attività degli osteoblasti (cellule deputate alla formazione di nuovo tessuto osseo), favorendo i processi riparativi. Le principali patologie trattate:

  • cuffia dei rotatori a livello della spalla (calcificazioni in evidenza e non);
  • al gomito: epicondilite ed epitrocleite (“gomito del tennista” e “del golfista” rispettivamente);
  • tendine rotuleo nel ginocchio;
  • al piede: tendine di Achille, infiammazione all’inserzione della fascia plantare (speroni calcaneare plantari.);
  • pseudoartrosi e ritardi di consolidazione (mancata guarigione di una frattura);
  • necrosi ossee.

Magnetoterapia distrettuale e Total Body

La magnetoterapia è una terapia fisica basata sull’applicazione di specifici campi magnetici sul corpo umano. I campi magnetici svolgono una funzione fondamentale nei processi biologici; basti pensare che la terra stessa è un grande magnete e che molti esseri viventi regolano la loro vita in relazione alle variazioni del magnetismo terrestre La magnetoterapia è indicata per il trattamento del dolore ed anche dell’infiammazione e dell’edema, poiché ha effetti sulle cellule del sistema immunitario e sul circolo. Inoltre studi clinici hanno dimostrato che la magnetoterapia può essere efficace nel trattamento dell’osteoporosi e per promuovere sia la saldatura delle fratture che la riparazione e rigenerazione dei tessuti molli, consolidamento osseo, edemi dell’osso e spongiosi ossea, distorsioni, ecc. Viene utilizzata in ortopedia, medicina sportiva, fisioterapia e dai professionisti che utilizzano la terapia fisica strumentale nelle diverse branche specialistiche..  

Si tratta dei campi magnetici pulsati a bassa frequenza e bassa intensità, che vengono indicati con la sigla ELF (Extremely Low Frequency). Intensità basse, non superiori a 100G e frequenze ridotte, non maggiori di 100 Hz, sono oggi alla base della Magnetoterapia, una metodica tradizionale, non invasiva, particolarmente indicata ad esempio per la stimolazione della rigenerazione delle fratture e per rallentare il processo di diminuzione della densità ossea innescato dall’osteoporosi.

La Magnetoterapia può essere applicata in modo mirato, concentrando l’applicazione su particolari distretti anatomici, o in modo totale, sottoponendo l’intero organismo all’azione benefica dei campi magnetici pulsati.  La prima modalità è applicata in caso di patologie localizzate, dovute a trauma, sovraccarico, degenerazione, e nel caso della stimolazione della guarigione di fratture.  La Magnetoterapia totale, invece, viene impiegata per la stimolazione del riequilibrio dell’intero metabolismo e può favorire il rallentamento della perdita di sostanza minerale ossea dovuta all’osteoporosi.

 

Ultrasuonoterapia: gli ultrasuoni sono vibrazioni acustiche ad alta frequenza non percepibili dall’orecchio umano. In campo terapeutico, l’applicazione degli ultrasuoni sui tessuti umani si traduce in un’azione di massaggio cellulare ed inter-cellulare ad alta frequenza. Inoltre, gli ultrasuoni possono essere anche usati in immersione: la testina viene immersa in acqua insieme alla zona da trattare. I tessuti irradiati con ultrasuoni entrano a loro volta in vibrazione, con conseguente dissipazione energetica e produzione di calore. In queste manifestazioni si riassumono appunto gli effetti biologici degli ultrasuoni, effetto meccanico ed effetto diatermico:

  • meccanico: la vibrazione induce l’oscillazione delle particelle tissutali con creazione di micro-flussi,scissione di molecole complesse(proteine),micromassaggio;
  • termico: aumento della temperatura è conseguente all’effetto meccanico per frizione delle strutture cellulari ed è proporzionale all’energia assorbita;
  • chimico: distruzione di batteri, flocculazione di colloidi

Gli effetti terapeutici degli ultrasuoni in parte sono dovuti all’aumento della temperatura. Sono rappresentati dall’analgesia, dal rilassamento muscolare e dall’effetto fibrolitico e trofico

  • Analgesia - L’effetto analgesico è dovuto all’azione del calore e probabilmente anche ad un’azione diretta degli
  • ultrasuoni sulle terminazioni nervose sensitive;
  • la risoluzione delle contratture muscolari dovuta all’effetto termico e di micro massaggio;
  • l’azione fibrolitica dovuta allo scompaginamento del collagene nei tessuti fibrosi;
  • l’azione trofica indotta dalla vasodilatazione con eliminazione dei cataboliti e attivazione del metabolismo cellulare.

Elettroterapia/Tens

Si definisce Elettroterapia l’utilizzo a scopo terapeutico dell’energia elettrica nelle sue varie forme. Essa produce effetti diversi sull’organismo con varie indicazioni cliniche principalmente eccito motoria e antalgica Le tipologie di correnti impiegate sono essenzialmente due: Corrente continua e Corrente variabile. Nella pratica clinica possiamo distinguere:

  • elettroterapia di stimolazione: utilizzata per recuperare la forza muscolare e quindi tono e trofismo di un distretto rimasto fermo per un’intervento chirurgico o per patologie degenerativo-acute;
  • elettroterapia antalgica: diadinamiche, tens, a scopo antidolorifico;

TENS Transcutaneous electrical nerve stimulation ossia Elettrostimolazione nervosa transcutanea. Nel tens la prima cosa da sapere è che ci sono tre tipi di correnti elettriche che sono usate per la terapia dei disturbi muscolo-scheletrici.

La terapia TENS si basa sull'applicazione, per mezzo di elettrodi, di correnti appropriate i cui microimpulsi eccitano solo le fibre nervose della sensibilità tattile situate sotto la pelle. Praticamente gli elettrodi vengono posti a livello della zona dolorante e coprono la maggior estensione possibile di pelle al di sopra della zona interessata.

La TENS è indicata in numerose patologie come nei dolori radicolari (rachialgie, sciatalgie e cruralgie), nelle nevralgie post-erpetiche, nell'artrite reumatoide, nell'artralgie e mialgie localizzate è importante ricordare inoltre che la terapia TENS è controindicata per i pazienti portatori di pace-maker, nella gravidanza, per la stimolazione peri-cardiaca e qualsiasi allergia accertata alla corrente.

 

Terapie Manuali

Mobilizzazione articolare: Questa terapia ha, come obiettivo primario, quello di ripristinare una corretta ampiezza dei movimenti articolari risolvendo stati di contrazioni muscolari e aderenze del sistema fasciale. Normalmente associata a stretching e massaggi, svolge un ruolo sostanziale preventivo, curativo e di massimizzazione delle prestazioni atletiche.

Propriocettiva: Dopo un trauma o in una condizione psicologica particolare, la sensibilità propriocettiva potrebbe venir meno. Esercizi mirati consentono il ripristino della propriocezione e quindi il recupero della percezione di sè in rapporto al mondo esterno.

Stretching: La parola stretching può essere tradotta col termine di "allungamento". Nel corso del tempo questa tecnica ha trovato ampio impiego con diverse metodiche in campo sportivo, riabilitativo e preventivo. Migliorando la respirazione facilita la circolazione del sangue, in caso di artrite attenua i sintomi e ne è provata l'utilità per alleviare il mal di testa ed il mal di schiena.

Massoterapia
La massoterapia è ad oggi uno dei più diffusi trattamenti fisioterapici, praticato sulla superficie corporea del soggetto – che rimane solitamente passivo – allo scopo di migliorarne la circolazione sanguigna ed il trofismo dei tessuti, di favorire l’eliminazione delle scorie metaboliche e dei depositi di grasso corporeo, di restituire mobilità agli arti compromessa da lesioni muscolari. Il massaggio, praticato sui tessuti molli (pelle, sottocutaneo, legamenti, tendini e muscoli) cerca di restituire, tramite un’azione rilassante o tonificante a seconda delle situazioni terapeutiche, la normale mobilità e lunghezza delle strutture lese, compromessa non solo da affezioni traumatiche (quali ad esempio a contratture), ma anche da affezioni reumatiche, circolatorie o nervose. La massoterapia trova infatti impiego in reumatologia, dermatologia e in traumatologia grazie alla facilitazione del riassorbimento di ematomi ed edemi, condotta tramite un’azione di miglioramento del microcircolo locale, associata con un migliore ritorno venoso, la stimolazione dei recettori nervosi e la facilitazione della rimozione dei cataboliti. La pratica massoterapica può essere effettuata con manovre esclusivamente manuali o mediante specifici attrezzi o apparecchi, secondo tre principali tipologie: la seduta massoterapica sportiva, curativa o rilassante.

La kinesiterapia 
è una particolare terapia manipolativa usata in fisioterapia che si prefigge la riabilitazione e la rieducazione funzionale di singoli muscoli o gruppi muscolari o dell’intero organismo. Kinesiterapia passiva in questo caso il terapista esercita sul paziente, che resterà passivo, tecniche particolari al fine di gestire in modo appropriato il movimento della parte del corpo da trattare. Kinesiterapia attiva in questo caso, invece, è lo stesso paziente che agisce in modo attivo sotto la direzione e la supervisione del terapista che gli farà eseguire gli esercizi più idonei. Durante la seduta di Kinesiterapia attiva sarà possibile usare elastici, palloni, bastoni, tappetini, ecc per facilitare o rendere più difficoltoso il movimento a seconda dello scopo. E' una terapia indicata nei casi di necessità di recupero muscolare ed articolare e non ci sono controindicazioni

Linfodrenaggio: il linfodrenaggio, o "drenaggio linfatico manuale" (DLM) è un particolare tipo di massaggio praticato nelle zone del corpo con un'eccessiva riduzione della circolazione linfatica e una stagnazione di liquido. Questa tecnica lavora in maniera molto ritmica e delicata favorendo il flusso della linfa in tutti i tessuti del corpo, contribuendo quindi a purificare, decongestionare e, in caso di edema (ovvero un accumulo di liquidi) ridurre dolore e gonfiore. Attraverso il drenaggio linfatico i tessuti possono liberarsi di acqua in eccesso, batteri e virus, tossine, scorie metaboliche,ecc. Non si tratta di una tecnica dolorosa ma anzi molto piacevole e rilassante

  • Rafforza il sistema immunitario;
  • Allevia pesantezza e gonfiore dovuti a congestione di liquidi;
  • Utile contro la ritenzione idrica in gravidanza e nel periodo mestruale;
  • Efficace contro la cellulite;
  • Favorisce il rilassamento alleviando lo stress;
  • Riduce rigonfiamenti ed ematomi dovuti ad interventi chirurgici;
  • Può aiutare in caso di sinusite cronica e mal di testa;
  • Aiuta a smaltire i residui di farmaci assunti per lungo periodo;
  • Aiuta chi soffre di malattie autoimmuni.

La Manipolazione Fasciale® si avvale della stimolazione diretta della fascia (Struttura connettivale universalmente rappresentata nel nostro corpo, da sempre considerata un semplice “rivestimento” di rinforzo dei muscoli, oggi è al centro di numerosi studi) pubblicati nelle più accreditate riviste medico-scientifiche di settore) mediante pressione e attrito (profondo) di particolari punti in disfunzione che prendono il nome di CC -Centri di Coordinazione- e CF -Centri di Fusione-; il ruolo fondamentale di questi “centri” (punti) è quello di “coordinare” l’attività motoria, integrando l’attività del sistema nervoso centrale e periferico (controllo del movimento automatico e volontario). Il trattamento di terapia manuale che ne deriva ha l’intento di normalizzare la struttura intima del connettivo (fascia profonda) alteratasi in seguito a micro e macro traumatismi, ossia a disfunzioni muscolo-scheletriche da attribuirsi a stress meccanici di varia natura (interventi chirurgici, cadute, sovraccarico articolare e muscolare, alterazioni posturali, ecc.).Come per la maggior parte delle metodiche osteopatiche, tra cui la Manipolazione Fasciale® (vedere anche: neuroconnettivale, muscle-energy technique, release miofasciale, les pompage, ecc.), il trattamento prevede una presa in carico globale del paziente, andando ad analizzare la catena disfunzionale che si è via via strutturata nel tempo e che ha condotto alla comparsa del sintomo “dolore”. Trova particolare indicazione nei seguenti quadri algico-disfunzionali:

  • Rachialgie (cervicalgia, dorsalgia, lombalgia)
  • Epicondiliti/Epitrocleiti
  • Cefalee ed emicranie di origine mio-tensiva
  • Sindromi vertiginose di origine mio-tensiva
  • Contratture (densificazioni) mio-fasciali

Kinesio Taping NMT è un bendaggio adesivo elastico con effetto terapeutico biomeccanico, basato sul processo di guarigione naturale del proprio corpo. Dimostra la sua efficacia attraverso l’attivazione dei sistemi neurologici e circolatori. Questo metodo, proviene dalla scienza kinesio (movimento) ed è per questo motivo che si usa il termine “Kinesio”. Ai muscoli non viene attribuito solamente il compito dimuovere il corpo, ma anche il controllo della circolazione dei fluidi venosi e linfatici, temperatura corporea, etc.

La tecnica ha quattro principali effetti fisiologici:

1) Corregge la funzione muscolare.
Kinesio Taping è efficace nel ripristinare la giusta tensione muscolare: facilita o inibisce la contrazione muscolare (dipende dalla tecnica utilizzata)

2) Aumenta la circolazione del sangue / linfa.
Kinesio Taping aiuta ad eliminare l’eccesso di edema e/o emorragia tra la pelle ed il muscolo

3) Riduce il dolore.
La soppressione neurologica del dolore avviene dall’applicazione del Kinesio Taping sulla zona colpita, e come menzionato nell’Effetto 2

4) Assiste nella correzione di allineamento l’articolazione.
La dislocazione di un’articolazione, dovuta alla tensione muscolare anormale, può essere corretta dal Kinesio Taping® tramite il recupero della funzione e della fascia muscolare.